Milano 23 novembre 2019

Dentro il mondo con il cuore immerso in Dio

L'Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità tra memoria e futuro

Il 19 novembre 1919 un gruppo di donne, tra cui Armida Barelli, sostenute da p. Agostino Gemelli, per la prima volta nella storia della Chiesa, dava forma ad una intuizione originale e, per quel tempo, impensabile: seguire la persona di Gesù e i suoi insegnamenti rimanendo immersi nelle realtà di tutti i giorni, insieme a tutti gli uomini e a tutte le donne, condividendo le situazioni più diverse e più complesse, portando nel cuore il grande desiderio di condividere il bene e di fare il bene. Nasceva così l’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità e si dava inizio ad una avventura destinata a dare nuovo significato alla presenza dei laici nella Chiesa, stando dentro a tutti gli avvenimenti politici, sociali ed ecclesiali del XXI secolo.

Dopo sessant’anni il Concilio Vaticano II confermava e dava vigore a questa grande intuizione che negli anni aveva assunto forme e modalità di espressione sempre nuove, pur rimanendo fedele all’intuizione originaria di seguire il Cristo ovunque andasse per le vie del mondo.

Anno dopo anno, con molta sorpresa, la laicità consacrata ha raggiunto e incontrato molte donne e uomini, chiamati anch’essi a concretizzare e a dare vita al desiderio di essere nel mondo con il cuore immerso in Dio.

Le Missionarie della Regalità di Cristo si trovano oggi sparse in molti paesi del mondo e cercano con coraggio e audacia parole e gesti sempre nuovi, attente ai bisogni e alle necessità soprattutto dei più poveri e dei più sofferenti. Nell’incontro gratuito, nell’ascolto che “riconosce” l’altro e la sua dignità, anche dentro situazioni di male, oltre le ferite e le discriminazioni, nell’accoglienza della “parola” significativa che l’altro è – con la sua sola presenza – prendono sul serio la vita e ne colgono la grandezza, diventando generative.

Dopo cento anni dalla fondazione dell’Istituto, dopo tanta storia e tanta strada percorsa, è importante avere lo sguardo rivolto verso il futuro, è importante continuare a sognare nuove modalità di vivere la laicità consacrata per rispondere con concretezza all’oggi che bussa con insistenza alla porta della nostra vita e che è già dentro di noi, tra noi e in mezzo a noi.

Il convegno che si terrà il 23 novembre presso l’Università Cattolica di Milano è rivolto proprio a tutti coloro che non smettono di sognare e che desiderano guardare avanti con coraggio, per un mondo più umano e solidale, un mondo che, pur dentro le sue ambiguità, le opacità, le contraddizioni, è già amato e custodito. Non smettiamo mai di farci e fare domande, non smettiamo mai di cercare insieme ciò che è possibile per diventare più umani.

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